domenica 10 ottobre 2010

Pulizie d'autunno


Eccomi qui.
E' passata l'estate, ormai l'autunno incalza con i suoi frizzanti aromi e la luce intensa del sole si smorza per incendiare di colore la natura





Dopo aver trascurato un po' questo piccolo angolo di mondo ho pensato di aprire un po' le finestre per cambiare aria, spostare qualche mobile, tinteggiare le pareti, appeso qualche nuovo quadro... una ventata di freschezza, insomma.

Ciò che mi ha tenuta lontana per questi mesi dal blog ha vari nomi: stanchezza, estate, caldo - non proprio fedele alleato di aghi e lana - riflessioni sulle strade da percorrere.

C'è però un nome che è risonato prepotente in queste lunghe giornate estive: Tempeste!!

Antefatto:da febbraio dello scorso anno sono stata coinvolta in un progetto teatrale che, vorticosamente, mi ha presa, sollevata da terra e lasciata in balia di emozioni e turbolenze professionali e interiori.
Il progetto è uno studio sulla Tempesta di Shakespeare della Associazione Kairos di Venezia, ed il mio compito è stato -ed è ancora- quello di occuparmi dei costumi. Da anni ho il teatro nel cuore e una occasione come questa è stata musica celestiale per le mie orecchie.
Lo sviluppo è stato tumultuoso, vuoi per la mia tendenza al lavoro solitario, vuoi perchè finora mi ero sempre cimentata con il costume storico-fantasy mentre qui mi si richiedeva ben altro: un lavoro fatto sull'essenza, sulla trasformazione - 4 attori interpretano 11 personaggi - sul riciclo/riuso. Non è stato facile.

Però siamo approdati all'isola di Prospero e ci siamo fatti coinvolgere dalle sue arti magiche con questi risultati:

Queste sono le creature che più hanno richiesto impegno e lavoro: l'abito e il guanto sono indossati dalla stessa attrice, che interpreta i ruoli di Alonso, re di Napoli, e di Ariel, spirito dell'aria al servizio di Prospero. I cambi veloci di scena, senza quinte, hanno reso necessario che lo stesso abito venga indossato per tutto lo spettacolo e che lo spirito Ariel sia rappresentato dal solo guanto. La liberazione di Ariel esplode magicamente nella scena finale, in cui l'abito viene aperto, illuminato da 60 led e mosso a ritmo di musica e buio di scena: emozione pura!!!

Il vortice delle Tempeste mi posa a terra solo qualche periodo, pronto a riprendermi con sè ad ogni replica, ad ogni ripresa, giorno e notte...

Ed io mi lascio trasportare, senza opporre alcuna resistenza.

2 commenti:

  1. E'meraviglioso farsi trasportare da queste cose!!! Complimenti!!deve essere qulacosa di magico!!!
    Smuak fede :)

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  2. Grazie, mia omonima :-)
    E' una esperienza che mi sta cambiando e che mi ha fatto incontrare persone bellissime
    Bacioni

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