Eccomi qui.
E' passata l'estate, ormai l'autunno incalza con i suoi frizzanti aromi e la luce intensa del sole si smorza per incendiare di colore la natura
Dopo aver trascurato un po' questo piccolo angolo di mondo ho pensato di aprire un po' le finestre per cambiare aria, spostare qualche mobile, tinteggiare le pareti, appeso qualche nuovo quadro... una ventata di freschezza, insomma.
Ciò che mi ha tenuta lontana per questi mesi dal blog ha vari nomi: stanchezza, estate, caldo - non proprio fedele alleato di aghi e lana - riflessioni sulle strade da percorrere.
C'è però un nome che è risonato prepotente in queste lunghe giornate estive: Tempeste!!
Antefatto:da febbraio dello scorso anno sono stata coinvolta in un progetto teatrale che, vorticosamente, mi ha presa, sollevata da terra e lasciata in balia di emozioni e turbolenze professionali e interiori.
Il progetto è uno
studio sulla Tempesta di Shakespeare della Associazione Kairos di Venezia, ed il mio compito è stato -ed è ancora- quello di occuparmi dei costumi. Da anni ho il teatro nel cuore e una occasione come questa è stata musica celestiale per le mie orecchie.
Lo sviluppo è stato tumultuoso, vuoi per la mia tendenza al lavoro solitario, vuoi perchè finora mi ero sempre cimentata con il costume storico-fantasy mentre qui mi si richiedeva ben altro: un lavoro fatto sull'essenza, sulla trasformazione - 4 attori interpretano 11 personaggi - sul riciclo/riuso. Non è stato facile.
Però siamo approdati all'isola di Prospero e ci siamo fatti coinvolgere dalle sue arti magiche con questi risultati:
Il vortice delle Tempeste mi posa a terra solo qualche periodo, pronto a riprendermi con sè ad ogni replica, ad ogni ripresa, giorno e notte...
Ed io mi lascio trasportare, senza opporre alcuna resistenza.